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DANNO DA MORTE TUMORE FUMO RISARCIBILE ART 2050 CC bologna milano vicenza ravenna rimini

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DANNO DA MORTE TUMORE FUMO RISARCIBILE ART 2050 CC bologna milano vicenza ravenna rimini

DANNO DA MORTE TUMORE FUMO RISARCIBILE ART 2050 CC

a) la produzione e vendita di tabacco attività pericolosa, ai sensi dell’art. 2050 c.c., con conseguente onere in capo alla convenuta di provare di avere adottato tutte le misure idonee ad evitare il danno,

Chiunque cagiona danno ad altri nello svolgimento di un’attività pericolosa, per sua natura o per la natura dei mezzi adoperati, è tenuto al risarcimento, se non prova di avere adottato tutte le misure idonee a evitare il danno [

la sussistenza del nesso di causalità tra produzione e vendita di sigarette senza informazioni sui rischi per la salute dei consumatori e lo specifico evento dannoso cui i medesimi risultavano esposti, la sentenza in commento2 rappresenta uno spartiacque tra il consistente orientamento volto a disconoscere la configurabilità del diritto al risarcimento e la “timida” linea in controtendenza inaugurata dalla Corte di Cassazione con la nota pronuncia sugli obblighi informativi da posizionarsi sui pacchetti delle sigarette, che ha ricondotto la fattispecie nell’orbita dell’art. 2050 cod.
La Cassazione ha censurato la decisione della Corte d’Appello, che aveva riformato la sentenza di primo grado (la quale aveva riconosciuto una responsabilità del 50% per l’azienda produttrice e per la danneggiata). L’errore della Corte d’Appello era stato quello di ritenere il consumo di sigarette un “atto di volizione libero, consapevole e autonomo” della vittima, dotata di “capacità di agire”.
Produrre tabacco pe rle aziende equivale ad attività pericolosa
La Suprema Corte ha invece chiarito che il concorso di colpa del consumatore può essere configurato solo se si prova la conoscenza o l’effettiva conoscibilità dei rischi specifici legati al tabagismo. E qui sta il punto cruciale: secondo la Cassazione, è “escluso che nel 1965, quando la signora ha iniziato a fumare, fosse socialmente nota la correlazione tra fumo e cancro”. Sebbene la nocività delle sigarette abbia iniziato a essere socialmente riconosciuta a partire dagli anni Settanta, nel 1965 tale consapevolezza non era diffusa.

✅ Possibilità di risarcimento
In alcuni casi, i tribunali italiani hanno riconosciuto il diritto al risarcimento per i danni causati dal fumo:Diritto.it
• Tribunale di Milano (2014): ha condannato la British American Tobacco (già Ente Tabacchi Italiani) a versare quasi un milione di euro ai familiari di un uomo deceduto per cancro ai polmoni, evidenziando la responsabilità del produttore per non aver adeguatamente informato sui rischi del fumo .HuffPost Italia+1CAPLEX+1
• Corte di Appello di Roma (2005): ha stabilito che la produzione e vendita di tabacco costituisce un’attività pericolosa ai sensi dell’art. 2050 del Codice Civile, imponendo ai produttori l’obbligo di adottare tutte le misure necessarie per evitare danni alla salute dei consumatori ❌ Limitazioni al risarcimento
Tuttavia, la giurisprudenza ha anche posto dei limiti al riconoscimento del risarcimento:Corte di Cassazione (2020): ha negato il risarcimento agli eredi di un fumatore deceduto per cancro ai polmoni, ritenendo che la scelta di fumare, nonostante le raccomandazioni mediche di smettere, costituisse una decisione consapevole e autonoma .Corte di Cassazione (2018): ha affermato che, essendo noti i rischi del fumo fin dagli anni ’70, la responsabilità del danno ricade sul fumatore che ha scelto liberamente di continuare a fumare .
Esposizione professionale e concausalità
In ambito lavorativo, se il tumore è stato causato da una combinazione di fattori, come l’esposizione ad amianto e il fumo, è possibile ottenere un risarcimento:Corte d’Appello di Roma (2024): ha riconosciuto un risarcimento di 500.000 euro alla famiglia di un lavoratore deceduto per adenocarcinoma polmonare, determinato dalla concausa di esposizione all’amianto e fumo di sigaretta
Conclusione
In sintesi, il riconoscimento del risarcimento per tumore polmonare da fumo attivo in Italia dipende da:
• Consapevolezza dei rischi: se il fumatore era consapevole dei pericoli del fumo, è meno probabile ottenere un risarcimento.
• Responsabilità del produttore: se si dimostra che il produttore non ha adeguatamente informato sui rischi o ha aggiunto sostanze che aumentano la dipendenza, le possibilità di risarcimento aumentano.
• Esposizione professionale: in caso di esposizione a sostanze nocive sul lavoro, come l’amianto, che hanno contribuito allo sviluppo del tumore, è possibile ottenere un risarcimento.Per valutare la possibilità di ottenere un risarcimento, è consigliabile consultare un avvocato specializzato in diritto civile e responsabilità da prodotto.
Ottenere un risarcimento per morte da fumo è possibile in Italia, ma è complesso e richiede la dimostrazione di precisi presupposti giuridici. Qui sotto trovi una guida completa e aggiornata su quando e come puoi richiedere i danni se un tuo familiare è deceduto a causa di un tumore (es. polmonare, laringeo, ecc.) causato dal fumo attivo.

✅ Quando si può chiedere il risarcimento per morte da fumo
Per ottenere il risarcimento dei danni da morte causata dal fumo, occorre dimostrare una responsabilità altrui. I casi principali sono:
1. Responsabilità dei produttori di sigarette
Puoi agire contro l’industria del tabacco se dimostri:
• che il deceduto ha sviluppato una dipendenza indotta dal contenuto di nicotina;
• che è stato inadeguatamente informato sui rischi, specie se ha iniziato a fumare prima degli anni ’70-’80, quando le avvertenze non erano chiare;
• che i produttori hanno adottato strategie di marketing ingannevoli o hanno alterato la composizione del prodotto per renderlo più assuefacente.
Es. Tribunale di Roma e Corte d’Appello di Milano hanno già condannato case produttrici (come British American Tobacco) al risarcimento.
2. Responsabilità del datore di lavoro
Se il tuo caro lavorava in ambienti con agenti cancerogeni (amianto, gas, sostanze chimiche) e contemporaneamente era fumatore, può esserci:
• Concausalità tra fumo e esposizione professionale;
• Obbligo del datore di lavoro di informare, proteggere, e prevenire il rischio.
In questi casi si parla di malattia professionale con diritto a risarcimento da INAIL e a un eventuale danno differenziale da parte del datore o di altri responsabili (come lo Stato o le Ferrovie).

Quali danni puoi richiedere
Se sei familiare della vittima (coniuge, figli, genitori), puoi chiedere:
• Danno patrimoniale: perdita del sostegno economico che la vittima forniva;
• Danno non patrimoniale: dolore per la perdita del rapporto affettivo;
• Danno biologico terminale: se la vittima ha sofferto prima di morire;
• Danno da lucro cessante: se la morte ha causato perdita di reddito per l’erede.

⚖️ Cosa devi dimostrare
Per ottenere un risarcimento, serve provare:
Requisito Cosa significa
Nesso causale Che il fumo ha causato direttamente o concausalmente il tumore.
Colpa del terzo Che il produttore/datore di lavoro ha violato norme o taciuto rischi.
Danno subito Che hai subito un danno diretto dalla morte (affettivo o patrimoniale).
È fondamentale documentare tutto: cartelle cliniche, diagnosi, consulenze tecniche, certificati INAIL o INPS, testimonianze, pubblicità ingannevoli del tempo.

Entro quanto tempo agire – Termini di prescrizione
• 5 anni: se si tratta di illecito extracontrattuale (es. responsabilità del produttore di sigarette);
• 10 anni: se vi è contratto o rapporto di lavoro (contro datore di lavoro);
• Dal giorno della morte: il termine decorre dalla data del decesso, ma se la diagnosi di tumore è molto precedente, può partire da quella.

‍⚖️ Come procedere concretamente
1. Consulenza con un avvocato specializzato in risarcimento danni da responsabilità civile o malattie professionali.
2. Raccolta della documentazione medica e lavorativa.
3. CTU medico-legale per dimostrare nesso causale tra fumo e tumore.
4. Lettera di diffida al produttore di tabacco o al datore di lavoro.
5. Tentativo di mediazione o negoziazione assistita.
6. Causa civile, se non vi è accordo stragiudiziale.

A chi rivolgersi
Rivolgiti a uno studio legale specializzato in:
• Danni da prodotto difettoso (industria del tabacco);
• Danni da responsabilità medica o professionale (esposizione ad amianto);
• Danni da lavoro (malattia professionale e tutela INAIL).

Conclusione
Ottenere un risarcimento per morte da fumo è possibile solo se si dimostra una responsabilità precisa, diretta o indiretta. È indispensabile l’assistenza di un avvocato esperto che sappia ricostruire i fatti, documentare le prove e gestire consulenze medico-legali.
Se vuoi, posso aiutarti a preparare una lettera di diffida o una prima consulenza strategica gratuita, come fanno alcuni studi legali. Fammi sapere dove si è verificato il caso e il tipo di situazione (fumo attivo, lavorativa, ecc.).

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